Nero d'avola

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TRIXIE71
view post Posted on 3/5/2008, 17:41




Penso sia il posto giusto (se non lo è cancellate). Essendo per metà siciliana proporrei un nero d'avola.
Questa è una foto che ho scattato io, è originario di Sameli (TP)

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NERO D'AVOLA

Nero D'avola: un vino che esprime la Sicilia

Il nero d'avola è l'espressione di una particolare vite, autoctona della Sicilia.

Chiamato Calabrese o Calabrese d'Avola, il nero d'avola è una delle migliori uve siciliane.
Non si sa quando i vigneti coltivati a nero d'avola siano “sbarcati” sull'Isola; il nome sembrerebbe derivare dall'erronea traduzione del dialetto siciliano “calaurisi”, risultante dall'unione delle parole “calea” - ovvero uva - e “aulisi”- di Avola, borgo della provincia di Siracusa.
Un'ipotesi avanzata sul nome nero d'avola , rimanda all'accezione “cala-brese”, la cui origine sarebbe da contestualizzare in tempi molto remoti e da ricondurre a motivi commerciali.
In passato, infatti, gli esportatori di vini siciliani in Francia trovavano più facile venderli come vini calabresi, giacché i vini prodotti in questa regione godevano di una maggiore notorietà.
Ma già alla fine dell'800 i vini rossi da uve nero d'avola, provenienti dal territorio siracusano e, in particolare, da Pachino, erano divenuti molto richiesti e apprezzati dagli stessi commercianti Francesi, che li usavano per dare colore e corposità ai loro vini.

Il nero d'avola è stato, altresì, per secoli, di fondamentale importanza nella produzione di molti vini siciliani, prevalendo, però, il suo uso come vino da taglio.

Peculiare, inoltre, la differenza di carattere riscontrabile fra i nero d'avola prodotti nella parte occidentale dell'Isola e quelli delle zone orientali: i primi risultano quasi sempre più grevi e d'impatto violento sul palato; i vitigni a Nero d'Avola coltivati nella zona orientale della Sicilia, invece, risultano caratterizzati da una maggiore finezza, con spiccati sentori di frutta.

Questo vino rosso, oggi, può definirsi il principe dei vitigni siciliani.

La sua coltivazione vanta una superficie vitata che supera i 12 mila ettari; è, dunque, il vitigno più diffuso nella regione. Ormai indubbia è la sua affermazione in tutto il mondo come vitigno a bacca rossa dalle grandi qualità, dal quale produrre vini pregiati, di grande stoffa e spessore.

Il nero d'avola è coltivato principalmente ad alberello o a spalliera e da sempre rende uve ad alta gradazione zuccherina che consentono al vino che ne viene prodotto di arrivare con facilità ad oltre 15 gradi alcolici.

Il cambio di allevamento, grazie all'introduzione di particolari criteri, ha permesso di abbassare il contenuto di zuccheri e ad aumentarne l'acidità delle uve di questo vino rosso siciliano.

La vinificazione in purezza ne fa uno dei più grandi vini rossi italiani: di struttura, dal carattere possente, intenso, armonico, caldo, adatto all'affinamento in legni pregiati.

Alla degustazione il nero d'avola ha un colore rosso rubino intenso, brillante, vivace, con riflessi violacei, se giovane, o granati, dopo l'invecchiamento; l'aroma è complesso, con note di viola e spezie (liquirizia e chiodi di garofano); prugna secca, ciliegia, mora, ribes nero, lampone e cioccolato, cuoio e tabacco, sono alcune delle caratteristiche e dei principali sentori che caratterizzano i vini prodotti con nero d'avola
 
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